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lunedì 18 novembre 2013

Dieci anni al greco che uccise a Mykonos con una bottigliata un giovane italiano

Stefano Raimondi, ucciso a Mykonos
SAMOS (Grecia) - E' stato condannato a 10 anni di carcere per lesioni mortali Alexander Georgiadis, il ristoratore di 25 anni che il 28 luglio 2011 in una discoteca di Mykonos uccise con un colpo di bottiglia Stefano Raimondi, 20 anni, di Lodi. Il giovane era sull'isola in vacanza con altri amici. 

Il processo si è celebrato in Grecia, presso il tribunale dell'isola di Samos, e l'imputazione per l'aggressore, Alexander Georgiadis, era, come si è detto,  di lesioni mortali. La famiglia Raimondi si era invece battuta perché resistesse l'accusa originaria di omicidio volontario.
Secondo quanto emerso della vicenda era sorta una discussione, a notte fonda, tra la compagnia dei lodigiani e quella dello svizzero, che era in discoteca con due amici greci, al culmine della quale Georgiadis era salito in piedi su un tavolo del bar e aveva sferrato un colpo alla testa del ventenne italiano, studente dell'Università Cattolica di Milano, impugnando una pesante bottiglia di vodka come una clava: secondo l'accusa sarebbe stato proprio questo colpo a causare una frattura cranica lunga sei centimetri a provocare la morte al giovane.

venerdì 29 luglio 2011

Rissa nel night, ragazzo italiano ucciso a Mykonos

MIKONOS - Un ragazzo italiano di 21 anni, Stefano Raimondi, di Ospedaletto Lodigiano, è morto la notte scorsa sull'isola greca di Mykonos a seguito di una colluttazione. Lo hanno confermato fonti della Farnesina, spiegando che le autorità locali stanno ancora indagando sull'esatta dinamica. L'ambasciata italiana è in contatto con la polizia locale e sta fornendo assistenza alla famiglia. 
Secondo una prima ricostruzione dei media locali, che le autorità greche stanno cercando di verificare, Raimondi sarebbe intervenuto per fare da paciere durante una rissa scoppiata per strada. A quel punto sarebbe stato colpito alla testa da una bottiglia. Le sue condizioni apparse subito gravissime hanno consigliato un ricovero in ospedale, ma l'italiano è deceduto alle prime luci dell'alba. Il giovane era in Grecia con quattro amici per trascorre le ferie. 
Il giovane si trovava ieri sera con un'altra quindicina di connazionali nel night club Cavo Paradiso per ascoltare musica dal vivo. Ad un certo punto, e senza un motivo apparente, un cittadino svizzero di origine greca - spalleggiato da due suoi amici svizzeri di origine curda - si è avvicinato al tavolo dove Stefano Raimondi era seduto con i suoi compagni ed ha afferrato una bottiglia portandosela alla bocca per berne il contenuto. Il gesto, come hanno riferito alcuni testimoni, ha irritato il giovane italiano che avrebbe colpito lo svizzero con un paio di pugni. Per tutta risposta questi avrebbe reagito colpendolo più volte mortalmente alla testa con la bottiglia. Secondo altre testimonianze, lo svizzero avrebbe invece infranto la bottiglia e con il collo spezzato di essa.
"Un ragazzo educato, tranquillo, lo vedevo spesso quando andavo nello spaccio alimentare dei genitori, non riusciamo a spiegarci una tale tragedia". Non nasconde il suo sconcerto e il suo dolore Eugenio Ferioli, il sindaco di Ospitaletto Lodigiano, il paesino (1900 abitanti) da cui proveniva Stefano Raimondi. "I suoi genitori erano in vacanza al mare, mi pare in Liguria, e so che la madre e la sorella di 24 anni sono subito partite per la Grecia - ha aggiunto - Il padre, che tra l'altro è un mio amico, è rimasto a casa con l'ultimogenito, un ragazzino che frequenta le elementari". 
Stefano Raimondi era andata a vivere da Lodi a Ospedaletto da qualche anno e in paese quindi non aveva molti amici. Studiava Economia a Milano. I suoi genitori gestiscono un'azienda agricola con annesso spaccio per vendere i prodotti e Stefano dava spesso loro una mano. "Stava alla cassa era gentilissimo - continua il sindaco - Mai una parola sopra le righe, del resto se fosse stato un tipo aggressivo la bottigliata in testa l'avrebbe data, non l'avrebbe presa"