giovedì 2 gennaio 2014

Subiaco, la donna racconta: “Ho lasciato i bambini nella grotta per andare a chiedere aiuto”

Il recupero dei bambini con un elicottero
ROMA - 'Volevo solo lasciarli al sicuro. Dovevo trovare aiuto, dovevo trovare il modo di tornare a casa. Per questo li ho lasciati in quella grotta. Sapevo che potevano farcela, sono buoni, bravi e forti''. È questo il racconto, riportato dal Tempo, di Alexia Canestraro, la donna che ieri era scomparsa con due bambini a Monte Livata, stazione di montagna nel comune di Subiaco (Roma). ''Abbiamo lasciato il nostro residence poco dopo l'una. Un pranzo leggero per poter passeggiare con la slitta sulla neve e tra i boschi. Una bella gita programmata all'ultimo istante ma che tutti volevamo fare in allegria'', ha spiegato la donna.
''Andavamo avanti felici poi, all'improvviso, mi sono resa conto di essermi persa. Erano all'incirca le quattro del pomeriggio. Ho provato a tornare indietro, ma ho perduto l'orientamento. Vedevo le luci a valle e ho pensato di seguirle. Sembravano vicine e invece erano sempre troppo lontane da raggiungere''. ''I bambini erano sfiniti, affamati, ancora più infreddoliti e stanchi'', ha dichiarato Canestraro. ''Per proteggerli ho pensato di lasciarli all'interno di una cavità naturale. Non era una grotta ma un largario tra le rocce. Ho detto loro che sarei tornata a prenderli nel giro di poco tempo. Di stare tranquilli e di restare abbracciati. Che era un gioco e che tutto sarebbe finito molto presto. Non avevo altra alternativa. Mi sono allontanata credendo di arrivare in paese, ma invece mi sono persa''.

Ha raccontato il soccorritore che ha trovato i bambini: “Li abbiamo trovati in una zona abbastanza impervia, in un punto scosceso, vicino a dove è stata recuperata la madre, ma più in alto. Il bambino era seduto per terra, la bambina stava a cavalcioni su un alberello, senza scarpe. Dicevano che avevano paura e che volevano tornare a casa. Avevano anche fame e, ovviamente, erano molto infreddoliti e assonnati. Hanno parlato poco, la bambina si lamentava perché aveva un po’ di dolore al braccio”.

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