giovedì 2 gennaio 2014

Brescia, suicida nell’ex tribunale dei minori. Aveva sparato ai parenti, ferendoli

BRESCIA - Si è tolto la vita con un colpo di pistola sotto il portone dell’edificio che fino a pochi mesi fa aveva ospitato il  tribunale dei minori di Brescia in via Malta il 43enne albanese che la notte di San Silvestro ha aperto il fuoco contro l'ex moglie e i suoi familiari, ferendoli. L'uomo non avrebbe mai accettato l'affido dei due figli alla donna dopo la separazione. Accanto al cadavere è stata rinvenuta l'arma con la quale l'uomo si è ucciso.
La sera del 31 dicembre l'uomo si era presentato davanti alla villetta a Dello, nella Bassa bresciana, dove abita la famiglia dell'ex moglie e, al termine di una lite, aveva estratto una pistola sparando all'ex cognato 33enne e al padre della donna, un uomo di 64 anni. Dopo gli spari, si era dato alla fuga armato a bordo della sua auto. Questa mattina l'epilogo.
Un gesto ancora tutto da chiarire, consumato in un luogo che dice molto sulle probabili cause. L’uomo, carpentiere con un appartamento in città, da quando era separato aveva perso la custodia dei figli minorenni e sembra che fosse proprio attorno alle giornate da passare con loro che esplodessero le tensioni con la ex.

Forse il 43enne sperava di poter parlare con qualcuno del tribunale per spiegare le sue ragioni, per provare a modificare lo schema di affidamento dei figli. Difficile per ora stabilire cosa sia accaduto poi. Forse dopo due giorni in fuga l’uomo ha perso la testa, forse si è scoraggiato quando ha capito che in via Malta ora c’è solo un ufficio vuoto.       

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