ROMA - E' il giorno della verità per il governo Letta: il premier chiederà, a cominciare dalle 9.30, in mattinata la fiducia in Senato e nel pomeriggio alla Camera. Silvio Berlusconi preme per la sfiducia, ma il vicepremier Angelino Alfano non ci sta ed il Pdl si divide. Ieri il rifiuto delle dimissioni dei ministri da parte di Letta. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiede un chiarimento che porti ad un governo "non precario" e che duri fino al 2015. Dopo la mezzanotte a Palazzo Grazioli si è tenuto un breve incontro tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Al termine del colloquio, riferiscono fonti presenti, le posizioni dei due sono rimaste invariate con il segretario del Pdl pronto a votare la fiducia al governo Letta e il Cavaliere intenzionato a sfiduciarlo. Berlusconi e' rimasto poi con alcuni dirigenti del partito, come Denis Verdini e Niccolo' Ghedini. E' ha contattato numerosi senatori del Pdl per cercare di verificarne l'orientamento.
"Voglio fare un appello alle persone serie che militano nel centrodestra: questo appuntamento con la responsabilità e con la dignità non potete mancarlo". Lo ha dichiarato in una intervista a Repubblica il presidente della Ferrari e di Italia Futura, Luca Cordero di Montezemolo, sottolineando che "il rischio di un commissariamento dell'Italia è più concreto, assumerne la responsabilità vuol dire tradire le famiglie, le imprese e i lavoratori"." Comprendo la lealtà politica, ma nessuno potrebbe giustificare la slealtà verso una nazione che rischia una caduta che non merita".
I deputati e senatori che voteranno la fiducia al governo Letta sono circa 40 "basta vedere le loro dichiarazioni pubbliche". Lo afferma Carlo Giovanardi entrando in Senato. Berlusconi sarà presente al dibattito in Parlamento sulla fiducia? "E' auspicabile che ci sia e dica le sue ragioni", aggiunge il senatore del Pdl.
Tempo per tornare indietro ce n'è anche se "sarà dura". A dirlo in una intervista al Messaggero il parlamentare Pdl Fabrizio Cicchitto, ribadendo che "tutto il Popolo della libertà deve votare la fiducia al governo Letta" e sperando che Berlusconi, sulla posizione diametralmente opposta, colga invece "l'occasione per rimediare ad una serie di situazioni di difficoltà". Alfano, dice, "dopo molteplici colloqui con il nostro presidente, non ha parlato a caso. Non voglio prendere in considerazione ipotesi di rottura che farebbero comodo alla sinistra".
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