IL CAIRO - Sale a 16 il bilancio dei morti negli scontri avvenuti ieri sera vicino all'Universita' del Cairo. Attaccato un gruppo di seguaci del presidente egiziano Mohamed Morsi, secondo quanto annunciato dal ministero della Sanita'. Lo scontro tra pro e anti-Morsi ha provocato anche 200 feriti.
A una manciata d'ore dalla fine dell'ultimatum di 48 ore dato dai militari alle forze politiche egiziane, ma soprattutto al presidente egiziano, Mohamed Morsi chiede via twitter all'esercito di fare un passo indietro e di ritirare le sue richieste e, al contempo, ribadisce di non accettare diktat. Né all'interno né dall'esterno. Subito dopo si rivolge direttamente agli egiziani a tarda notte dalla Tv di Stato per ricordare che "le elezioni sono state libere e rappresentative della volontà popolare", e soprattutto che lui è stato "il primo leader egiziano ad essere stato eletto democraticamente". "Non farò nessun passo indietro", assicura il presidente che si dice pronto a proteggere la democrazia "a costo della sua vita".
L'esercito in precedenza aveva fatto trapelare dettagli di un progetto di "tabella di marcia" per il futuro dell'Egitto. Sono previste nuove elezioni presidenziali, la sospensione della nuova costituzione e lo scioglimento del Parlamento. L'ultimatum scade intorno 16:30 di oggi.
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