sabato 4 ottobre 2014

VENDOLA in piazza a Roma: l’abolizione dell’articolo 18 sarebbe un “delitto molto grave”

ROMA - "Porre la fiducia" sulla legge delega di riforma del lavoro "significa non avere fiducia nella propria maggioranza e ricorrere agli strumenti dell'arroganza". Cosi' il leader di Sinistra Ecologia e Liberta, Nichi Vendola, al suo arrivo in piazza Santi Apostoli, a Roma, dove si svolge la manifestazione di Sel.
Quindi la denuncia sul lavoro si sta per compiere "un delitto molto grave. Chi lavora vive con la paura. Pensare di cancellare le tutele e' un delitto molto grave", sottolinea ancora Vendola per il quale bisogna riportare liberta' e sicurezza sul lavoro", prosegue il leader di Sel per il quale "si devono vergognare quando si inchinano di fronte alle parole di Papa Francesco per poi travolgere quello che e' stato conquistato".
Bisogna "dare reddito a chi non ce l'ha", insiste Vendola mentre in piazza arriva il democratico Pippo Civati e si aspetta il segretario della Fiom, Maurizio Landini. La sinistra "è nata per mettere insieme dignità, libertà, sicurezza e lavoro", dice ancora Vendola. "Renzi vuol tornare in una condizione arcaica. Ci propone l'800 2.0". La denuncia e' del leader di Sel, Nichi Vendola, che 'attacca' sulla riforma del lavoro all'esame del Senato.
"Oggetto vero della sua controriforma e' andare indietro in nome del conservatorismo", continua Vendola nel suo affondo. E a chi gli chiede se da piazza Santi Apostoli stia per nascere un progetto nuovo, risponde: "Un progetto, una coalizione dei diritti e del lavoro". Quindi sottolinea: "La sinistra semplicemente non c'e'. Non e' nata per difendere i privilegi dei dominatori ma per dare diritti e tutele a coloro che sono in basso nella gerarchia dei dominatori".
E ancora: "La gente ha bisogno di lavoro. Quando si riducono le tutele si riduce il lavoro", sottolinea Vendola che insiste: "Bisogna investire sull'ambiente e dare lavoro ai giovani non togliere le tutele". Questa "non e' modernita'", e' "uno schifo".
Duro anche il leader della Fiom, Maurizio Landini, che si è unito alla manifestazione di Sel. "Se il governo vuole unire il Paese può fare un atto molto intelligente: tolga la discussione dall'art. 18 e si metta con noi ad un tavolo per capire come cambiare le politiche in Europa". Perché, chiosa, non basta dire che la Francia fa bene a non rispettare il vincolo del 3%.
"Il 25 ottobre la piazza sara' piena. Ma noi non ci fermeremo dopo il 25" ha affermato Landini, a proposito della manifestazione indetta dai sindacati sulla riforma del lavoro.
  Renzi "puo' mettere tutte le fiduce che vuole". Riguardo all'incontro di martedi' prossimo tra il governo e i sindacati, Landini ha rilevato: "Mi aspetto dal governo che voglia fare un confronto. Se davvero si vuole discutere bisogna farlo a 360 gradi". Bisogna vedere "se davvero si vuol confrontarsi e discutere o far vedere che prima della fiducia si e' stati bravi perche' ci si e' confrontati con le parti sociali. I veri problemi non sono i licenziamenti".

E ancora: "Contrapporre i diritti del padre perche' il figlio e' precario e' una coglionata totale". "Penso che il governo debba riflettere", e riprendendo il "cambiare verso" di Matteo Renzi, ha attaccato: "Quel verso li' non porta da nessuna parte. Aumentare la contrapposizione e dividere il Paese non serve". "Chi ha deciso di riaprire il conflitto in questo Paese e' proprio il governo Renzi".

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