Michele Rossi |
A localizzarlo sull’isola caraibica sono stati i finanzieri del comando provinciale di Torino, con l’ausilio del II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza e della Direzione Centrale della Polizia Criminale - servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip). Già oggetto, due anni addietro, di attività investigativa condotta dalle fiamme gialle torinesi, l’uomo era stato colpito da un provvedimento di custodia cautelare in carcere, in relazione all’importazione di numerose partite di cocaina purissima, per un totale di 375 chilogrammi.
Prima di quelle indagini, terminate con l’arresto di ulteriori 14 persone e il sequestro di ingenti quantitativi di cocaina e di hashish, nonché di beni immobili e disponibilità finanziarie riconducibili ai trafficanti per un valore di oltre un milione e mezzo di euro, Michele Rossi era stato condannato nel 2009 dal tribunale di Busto Arsizio (Varese) a 10 anni di reclusione, sempre per traffico internazionale di droga, ai quali, nel marzo di quest’anno, si sono aggiunti altri venti anni di reclusione, per effetto della condanna di secondo grado, relativa alle investigazioni compiute dalla guardia di finanza torinese.
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