venerdì 8 novembre 2013

Matteo Rrenzi attacca la Cancellieri: doveva dimettersi

ROMA  - "Credo sia inaccettabile che sia andata così. Se fossi stato il segretario del Pd non avrei difeso la Cancellieri e credo avrebbe fatto un favore al Paese se si fosse dimessa". Lo ha detto Matteo Renzi a Servizio Pubblico aggiungendo: "Lei non le ha date, Letta non gliele chieste ed è andata come è andata". "Mi scandalizza - ha proseguito - che il ministro della giustizia dica alla compagna dell'arrestato, che l'arresto non è giusto".
"La vicenda del ministro Cancellieri è emblematica", affonda ancora Renzi. "Se il ministro Cancellieri, che probabilmente è una persona per bene, avesse capito che era il momento di dare un segnale e fare passo indietro" sarebbe stato meglio ma ora "il Pd deve fare una solenne promessa che di fronte alle regole del mondo dell'economia la politica non è più succube, non è più succube agli interessi delle famiglie e degli amici degli amici ma prova a fare un percorso in cui legge è uguale per tutti".

Fonsai? Silenzio complice da istituzioni - Il candidato alla segreteria del Pd parla anche del caso Fonsai. Mentre Ligresti, dice, "usava la Fondiaria come bancomat per le spese della famiglia", "c'era un silenzio complice di tutte le istituzioni". "La Consob stava in ferie, l'Isvap stava in ferie, alcuni gruppi editoriali perché non ne parlavano?". Il sindaco di Firenze tra l'altro sottolinea l'inopportunità degli "stipendi milionari di vari manager: è inaccettabile che tu prenda cinque milioni anche se va bene, figurati se va male...".

Voto anticipato non è catastrofe - Andare a elezioni anticipate "non sarebbe una catastrofe ma non credo che avverrà, non credo sia il caso", ha detto ancora Renzi nell'intervista a Servizio Pubblico. Poi ha parlato delle riforme: "Il 2014 è l'anno in cui capiamo se in Parlamento c'è il bluff: si è parlato per anni di riforme, il Pd ha una maggioranza schiacciante alla Camera e relativa al Senato: se ha gli attributi in questo 2014 incalzi la maggioranza parlamentare per vedere se le cose si fanno o no".

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