mercoledì 13 novembre 2013

Fitto: Alfano "vuol fare la festa" a Berlusconi

ROMA - "Il tempo delle ipocrisie, delle parole dolci verso Silvio Berlusconi, ma degli atti ostili nei suoi confronti, deve finire. Altrimenti il rischio non è che si voglia "guastare la festa" al presidente Berlusconi, ma che si voglia "fargli la festa"". E' quanto afferma in una nota il deputato Pdl Raffaele Fitto rivolgendosi ad Angelino Alfano. 'Mentre Alfano descrive sul "Corriere della Sera" un quadro unitario, sereno, nel quale non sembrano esservi ombre (semplicemente perché il vicepremier sceglie di eludere i nodi di fondo), altri a lui vicini, contemporaneamente, si incaricano di chiarire lo scenario: Berlusconi deve di fatto mettersi da parte (al di là dei consueti omaggi formali); il Governo deve essere sostenuto "a prescindere"; il voto sulla decadenza, al di là di qualche lacrima di coccodrillo, non deve produrre conseguenze; quanto alla legge di stabilità, sarà quel che sarà", prosegue Fitto. "E' il momento di dire con assoluta chiarezza che noi riteniamo inaccettabile questo approccio", aggiunge. "Non crediamo che Berlusconi debba mettersi da parte, perché è stato scelto (lui, non altri) da milioni di elettori; non crediamo che un partito serio possa mai permettersi di accucciarsi davanti a un esecutivo, rinunciando a posizioni chiare; non crediamo che il voto sulla decadenza possa essere considerato un evento scontato e quindi da subire come se nulla fosse; e non crediamo - sottolinea - che si possa tradire il patto con i nostri elettori accettando il ritorno delle tasse sulla casa". "E riteniamo che sia ormai un vero e proprio "metodo buffo" che si continui a parlare di "metodo Boffo" da chi , da sempre, ha avuto solo onori, ruoli e trattamento in guanti bianchi. "E se un "metodo" va quindi denunciato, è quello di chi, tra una riunione di corrente e l'assenza alle riunioni ufficiali di partito, vuole solo guadagnare tempo per realizzare un percorso alternativo rispetto a Silvio Berlusconi, ai nostri programmi e ai nostri elettori", conclude.

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