lunedì 11 novembre 2013

Filippine, una dozzina di italiani mancano all’appello dopo il supertifone

MANILA - Sono una dozzina gli italiani presenti nelle Filippine dei quali non si hanno più notizie dopo il passaggio del tifone Haiyan. "Le persone che ci sono state segnalate o di cui ci sono state richieste notizie e che non siamo ancora riusciti a contattare sono poche unità, forse una dozzina", ha spiegato l'ambasciatore italiano a Manila, Massimo Roscigno. "Speriamo che si tratti solo di un problema di comunicazione", ha aggiunto.
Intanto è sempre più difficile la situazione dei sopravvissuti al tifone Haiyan che ha devastato le Filippine centrali, con un bilancio di vittime stimato in 10mila persone. A migliaia vagano alla disperata ricerca di cibo, acqua e medicine a fronte di soccorsi che rischiano di essere insufficienti.
Il presidente Benigno Aquino III ha dichiarato lo stato di calamità nazionale qusta sera a causa della devastazione. In un discorso trasmesso in diretta dalla televisione nazionale, il presidente ha detto di aver dichiarato lo stato di calamità, al fine di accelerare i soccorsi.
Aquino ha anche detto che 22 Paesi hanno fornito o si sono impegnati a fornire aiuto e sostegno per le operazioni di soccorso nelle aree devastate. Essi comprendono Australia, Belgio, Canada, Cina, Danimarca, Finlandia, Germania, Ungheria, Indonesia, Israele, Giappone, Malesia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Russia, Singapore, Spagna, Svezia, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e gli Stati Uniti d'America.

Yolanda ha raso al suolo le varie province nella regione di Visayas lasciando una vasta area di distruzione. Diverse città nella Eastern Samar e nella provincia di  Leyte devono ancora essere raggiunte dal personale di soccorso. Molti residenti nei comuni colpiti hanno fatto ricorso al saccheggio per ottenere cibo e altri rifornimenti vitali.

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