domenica 4 novembre 2012

Lodi: il carabiniere ucciso era in servizio, stava facendo controlli di routine

L'appuntato Giovanni Sali

LODI - Tre spari. Altrettanti colpi di pistola per freddare un carabiniere in via del Tempio a Lodi, proprio dietro la chiesa della Maddalena: due sono andati a segno, il terzo a vuoto. Così è morto l’appuntato scelto Giovanni Sali, 48 anni, due figlie di 21 e 15 anni e una moglie che vivono a Cavenago, vittima mentre era in servizio di quella che sembra un’esecuzione, per ora senza alcuna spiegazione alcuna. Sembra che i colpi siano stati esplosi dalla stessa pistola del carabiniere, sfilata dal suo assassino e abbandonata sul suo corpo riverso a terra, ancora legata al cordino del cinturone. I tre bossoli sono stati già recuperati, repertati dai reparti speciali. E nelle prossime ore potrebbero esserci le conferme ufficiali. In fase di acquisizione anche i filmati di tutte le videocamere di sorveglianza funzionanti nell'area mentre prosegue l'attivita' tecnica-scientifica dei Ris che hanno passato al setaccio la scena del delitto .
Non ci sarebbero testimoni oculari, oltretutto via del Tempio è poco e male illuminata: secondo le ultime indiscrezioni Giovanni Sali si trovava in quella zona per controllare due vetture sospette. E' quanto emerge dalle prime informazioni sugli accertamenti degli investigatori. Al momento dell'aggressione Sali era dunque in servizio, impegnato in una verifica di routine che fa parte dei normali accertamenti di un militare che svolge il ruolo di carabiniere di quartiere.
Le auto che Sali stava controllando sono state sottoposte a verifica ma risulterebbero non rubate né tantomeno segnalate come "sospette". Sulle vetture sono stati effettuati approfonditi rilievi della Scientifica dell'Arma, ora in corso di sviluppo investigativo. Non sembrerebbe dunque, al momento, che le auto siano direttamente collegate all'aggressione, mentre appare invece verosimile che durante il controllo il carabiniere abbia incontrato un soggetto che lo ha aggredito. 
Si lavora dunque, nel più stretto riserbo, per ricostruire la dinamica dell'omicidio. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Lodi e sono svolte dai carabinieri di Lodi e da un nutrito gruppo di investigatori e specialisti del Comando provinciale di Milano.
“Giovanni era una tale brava persona che non solo era simpatico a tutti, era proprio un amico di tutti". A dirlo è uno dei tanti cittadini 'amici' del carabiniere ucciso. "Noi lo vedevamo spesso, perché il suo mestiere era proprio quello di pattugliare i quartieri, soprattutto il centro - dice un signore in compagnia della moglie -. Mia moglie ha un negozio e lo vedeva quasi tutti i giorni, si prendeva il caffé insieme, si raccontava a lui se c'era qualche faccia strana che girava e gli si chiedeva una mano quando c'era qualche furtarello o per avere informazioni su come comportarsi in questioni di microcriminalità". Giovanni Sali, infatti, dopo aver svolto altri compiti, era diventato 'carabiniere di quartiere'. Nei pressi della chiesa della Maddalena, non lontano dal centrale Corso Adda, pieno di negozi, si trova un quartiere vecchio della cittadina ad una decina di chilometri da Milano, un quartiere pieno di vicoli, dove però non si sarebbero verificati, ultimamente, particolari episodi di criminalità. "Proprio lì, dove è stato colpito - dice un passante - avevano incendiato un cassonetto ma è l'unico episodio che ricordiamo di problemi di questo tipo qui". "Siamo letteralmente scioccati - dicono due anziani venuti a deporre un mazzo di crisantemi bianchi nel punto dove era il corpo del carabiniere - non è solo una questione di commozione, lui era proprio una persona a cui tutti volevamo bene. Era impossibile non volergli bene. Era davvero un amico per tutti".

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