mercoledì 7 novembre 2012

Il discorso di Obama: il meglio deve ancora arrivare

In alto, Obama sul palco di Chicago. Sotto, la gente a Tiomes Suqare a New York, lo ascolta

CHICAGO - Alle 7,35 ora italiana, Obama si è presentato davanti ai suoi supporter a Chicago per il discorso della vittoria.  La nervosa attesa dell'esito, rimasto in bilico fino all'ultimo, si è sciolta gradatamente man mano che arrivavano i dati e la Pennsylvania, il Wisconsin, il New Hampshire finivano nella lista 'blu' di Obama. La gente ha cominciato ad abbracciarsi mentre i risultati sfilavano sui grandi schermi televisivi che fiancheggiano il palco dove il presidente rieletto ha fatto il suo discorso della vittoria.
Obama riconquista la Casa Bianca con un margine di vantaggio inferiore rispetto al 2008, ma al termine di una battaglia estremamente combattuta e la piu' costosa della storia. Il presidente e' riuscito a conquistare la Pennsylvania (dove Romney era stato varie volte proprio nei giorni finali della campagna elettorale) e il Michigan, tradizionalmente democratico, ma dove Romney e' nato e cresciuto e dove il Gop aveva investito un notevolissimo sforzo finanziario.
La Cnn attribuisce a Obama 303 grandi elettori sui 270 necessari mentre Romney si sarebbe fermato a 203. Lo sfidante repubblicano ha chiamato Obama, ammettendo la sconfitta.
Pbama si è presentato ai sostenitori sul palco di  Chicago per il discorso della vittoria con la moglie e le due figlie. Un enorme applauso, e poi Obama ha cominciato a parlare. “Stasera dopo più di 200 anni dall’indipendenza, il discorso della riunificazione va avati. Va avanti lo spirito della speranza, nella convinzione che noi siamo una famiglia che si alzerà e cadrà insieme come una sola nazione. Questa sera voi popolo americano ci avete ricordato che ci siamo ripresi, abbiamo combattuto per tornare sulla nostra strada e che per gli Stati Uniti il meglio deve ancora arrivare. Ho parlato poco fa con Romney e mi sono congratulato con lui per la dura campagna elettorale che ha condotto. Lo onoriamo e plaudiamo. Nelle prossime settimane parlerò con Romney per lavorare insieme. Voglio ringraziare il vicepresidente Biden;  e non sarei l’uomo che sono oggi senza la donna che ha accettato di sposarmi venti anni fa. Michelle, non ti ho mai amato come oggi”. Si è poi rivolto alle figlie, “siete meravigliose, ma per ora un cane basta…”. Ha poi ringraziato la sua squadra elettorale “i migliori di sempre”. 
La sala si è accesa, migliaia di persone sono apparse impazzite di gioia. Obama ha spiegato che questa è una grande nazioni non divisa anche se il voto l’ha spaccata a metà. Vogliamo che i nostri figli vivano in un America non  minacciata dal riscaldamento globale, vogliamo un Paese sicuro, difeso dai migliori soldati che questo mondo abbia mai visto. Ma anche un Paese che si muove per trovare la pace. Crediamo in un’America generosa e tollerante, aperta ai sogni di una figlia di emigranti, al ragazzo che lavora a Chicago. Non dobbiamo andare, avanti. Magari saremo in disaccordo su come arrivarci, il progresso non è sempre un tragitto facile. E’ necessario talvoltacercare compromessi diffiicili. Ma un decennio di guerra sta finendo. Io ho imparato da voi e mi avete reso un presidente migliore, torno alla Casa Bianca più determinato che mai. Sono pronto a collaborare con ambedue i partiti per affrontare le grandi questioni, dalla crisi economica, alla dipendenza dal petrolio importato”.
“Non sono mai stato fiducioso come oggi.  Sono convinto che possiamo continuare a lottare per nuovi posti di lavoro e nuove tutele alla classe media. Possiamo farcela qui in America. Sono convinto che possiamo cogliere questi obiettivi assieme, siamo più grandi delle nostre divisioni, noi siamo gli Stati Uniti d’America. Noi viviamo nella più grande nazione della terra, Dio benedica l’America”

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