mercoledì 14 novembre 2012

Documenti “top secret” trovati dall’Fbi nella casa dell’amante n.1 del capo della Cia Petreus. Stasera conferenza stampa di Obama

L'ex generale Petreus con Paula Broadwell, in una foto "ufficiale"

WASHINGTON - L'Fbi ha trovato in casa di Paula Broadwell, biografa e amante del generale David Petraeus, documenti militari 'top secret' e sta indagando su come la donna possa esserne entrata in possesso. I documenti fanno parte del materiale sequestrato lunedì notte dagli agenti del Bureau in North Carolina, riporta oggi il Washington Post. "La questione della sicurezza nazionale è ancora sul tavolo," ha detto un funzionario. Sia Petraeus sia la Broadwell hanno negato agli investigatori che lui sia stato la fonte di tutte le informazioni classificate.
La mossa a sorpresa da parte dell'FBI segue affermazioni da parte di funzionari degli Stati Uniti che nell'inchiesta non si era presentato alcuna prova di una violazione della sicurezza,  un fattore che è stato citato come motivo per il Dipartimento di Giustizia di non aver notificato alla Casa Bianca prima della settimana scorsa il fattoche il direttore della CIA era stata intrappolato in una inchiesta riguardante e-mail “bollenti”.
E Barack Obama sarà costretto oggi ad affrontare il “caso Petraeus” in una conferenza stampa  alle 19:30 ora italiana. Una conferenza già convocata sui temi economici e che però lo costringe a confrontarsi pubblicamente con uno scandalo sempre più ampio. La questione di fondo è perché sia stato tenuto così a lungo all'oscuro (almeno secondo la versione ella Casa Bianca) e se la torbida storia abbia messo a rischio in qualche momento la sicurezza nazionale. Lo scandalo già costato le dimissioni al capo della Cia, David Petraeus, si è allargato al comandate delle truppe Usa e Isaf in Afghanistan, il generale John Allen, che nega di aver avuto una relazione con Jill Kelley, la "donna n.3".
Intanto si è saputo che l'ex direttore della Cia, David Petraeus, comparirà come testimone davanti alla Commissione intelligence del Senato. Lo ha detto la presidente della Commissione, Dianne Feinstein, spiegando che l'audizione non è stata ancora calendarizzata. "Petraeus - ha detto - ha dato la sua disponibilita". Prima che scoppiasse lo scandalo, la testimonianza dell'ex direttore della Cia era prevista in Senato per domani, nel corso di un'audizione sui fatti di Bengasi dello scorso 11 settembre, quando in un attacco al consolato Usa della città libica furono uccisi quattro cittadini americani, tra cui l'ambasciatore Chris Steven.

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