mercoledì 21 novembre 2012

Congo: i ribelli conquistano Goma. Italiani salvati dall'Onu

I ribelli entrano in Goma


KINSHASA - Sono entrati a Goma dopo giorni di combattimenti e al loro passaggio hanno rapito donne e bambini e distrutto ciò che trovavano. Poco dopo, il capo dell’M23, Sultani Makenga, ha fatto il suo ingresso nella città, a bordo di un’auto e con una scorta. Ex colonnello promosso generale, Makenga aveva disertato l’esercito congolese a maggio per creare il movimento ribelle. E’ accusato di “atrocità” contro i civili da Washington che lo ha messo su una lista nera.  La situazione nella Repubblica democratica del Congo è critica: i ribelli del movimento M23, i militari disertori, hanno dunque conquistato il capoluogo del ricco Nord Kivu nell'est del Congo. E la guerriglia, sempre più accesa, ha coinvolto anche un gruppo di italiani, rimasti bloccati sotto il fuoco incrociato dei ribelli e dell'esercito e poi portati in sicurezza.
I ribelli, che non hanno incontrato resistenza da parte dell’esercito lealista, secondo più testimonianze, “controllano la città di Goma e proseguono l’avanzata contro il nemico” che è ormai “allo sbando”, aveva proclamato poco prima di mezzogiorno il portavoce dell’ M23, colonnello Viannay Kazarama. 
L’esercito congolese si è ritirato a Saké, ad una ventina di chilometri dalla città verso sud est. Da Kinshasa il presidente congolese, Joseph Kabila, ha lanciato un appello “al popolo e a tutte le istituzioni” a mobilitarsi per “difendere la nostra sovranità” contro l’aggressione di cui la Rdc si dice vittima da parte del Ruanda. Kabila ha in seguito raggiunto Kampala per discutere della crisi con il presidente ugandese, Yoweri Museveni. 
“Abbiamo informazioni secondo le quali i ribelli di M23 hanno ferito dei civili, rapito donne e bambini, distrutto abitazioni e minacciato i giornalisti e coloro che hanno opposto resistenza alla loro avanzata”, ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del consiglio di sicurezza Onu, che ha condannato l’M23,  Eduardo del Buey: “La situazione dentro e attorno a Goma ha raggiunto un punto critico”.
Su istruzioni del Ministro degli Esteri Giulio Terzi, a seguito dell’intensificazione degli scontri alla periferia di Goma, l’ambasciata d’Italia a Kinshasa, in raccordo con l’Unità di Crisi della Farnesina, è rimasta in stretto contatto con i connazionali presenti nell’area, per la maggior parte religiosi. Altri italiani, in gran parte cooperanti, seguendo le indicazioni dell’Ambasciata, si erano allontanati dalla zona nei giorni scorsi. E’ quanto si apprende da fonti del ministero.
L’Ambasciata ha allo stesso tempo richiesto l’intervento diretto dei mezzi della Forza di Pace delle Nazioni Unite presenti nell’area, per procedere al recupero dei connazionali più esposti, in particolare quelli presenti nella Missione dei Caracciolini. Al momento sono quindici, su un totale di circa 50 tra laici e religiosi, i connazionali che hanno chiesto ed ottenuto assistenza. L’Ambasciata continua una serrata azione di monitoraggio per individuare la presenza di possibili connazionali che non si siano segnalati alle nostre autorità diplomatiche.I
l Consiglio di sicurezza dell'ONU ha approvato una risoluzione che introduce sanzioni contro i leader dei ribelli nella Repubblica democratica del Congo. La risoluzione è stata approvata all'unanimità. I ribelli hanno incontrato poca resistenza da parte dell'esercito e delle forze di pace delle Nazioni Unite.
Nella sua risoluzione, il Consiglio di sicurezza ha chiesto la fine del sostegno estero alle M23 ribelli e ha espresso la disponibilità ad adottare le misure appropriate.
Dopo che i ribelli sono entrati in Goma, i leader di Repubblica Democratica del Congo e del Ruanda, Joseph Kabila e Paul Kagame, sono volati in Uganda per colloqui, affermandoi che il Ruanda qppoggia i ribelli. Kabila ha invitato la gente a "resistere" ai ribelli, che hanno lanciato la loro ribellione sette mesi fa. Ma non c’è stata resistenza da parte dei circa 1.500 caschi blu in città, che si trova a due ore di auto dalla capitale del Ruanda, Kigali.
Un portavoce delle Nazioni Unite ha detto che le sue forze di pace avevano mantenuto una posizione prudente per evitare di innescare una battaglia, mettendo a rischio i civili ed hanno comunque ancora il controllo dell’aeroporto.
Nella risoluzione, proposta dalla Francia, i membri del Consiglio di Sicurezza hanno condannato con fermezza il sequestro ribelle di Goma e hanno chiesto al segretario generale Ban Ki-moon di esaminare i rapporti sul sostegno esterno che aveva notevolmente aumentato la capacità militare dei ribelli.

Goma, con una popolazione di circa un milione di abitanti, è la principale città, ricca di risorse, della  Repubblica Democratica del Congo e il punto principale per la trasformazione di minerali provenienti dal paese.
L'ONU ha una forza di 22.000 nella Repubblica Democratica del Congo, conosciuto con il suo acronimo MONUSCO. Il Ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha definito "assurda" fallimento delle Nazioni Unite a Goma, chiedendo un cambiamento nel suo mandato.
Durante il  Consiglio di Sicurezza dell'ONU, diplomatici di Repubblica Democratica del Congo e del vicino Ruanda hanno litigato sulla responsabilità per la ribellione,.

Chi sono i ribelli M23?

  • Prendono il nome dall’accordo di pace del  23 marzo 2009 , che accusano il governo di violare
  • Sono conosciuti anche come l'esercito congolese rivoluzionario e l’esercito per lo più dal gruppo di minoranza etnica Tutsi. Può contare da 1200 a 6000 combattenti.
  • La cCorte penale internazionale incriminato ha incriminato l’alto comandante "Terminator" Ntaganda nel 2006 con l'accusa di reclutamento di bambini soldato.
  • Le Nazioni Unite e gli Stati Uniti hanno imposto un divieto di viaggio e il congelamento dei beni all'inizio di questo mese sul leader del gruppo, Sultani Makenga

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