venerdì 12 ottobre 2012

I pm di Palermo: “Napolitano non è intoccabile come un sovrano”


ROMA - Il presidente della Repubblica non gode della inviolabilità come se fosse un sovrano di una monarchia. Lo sostiene la procura di Palermo negli atti depositati alla Consulta per il conflitto di attribuzione sollevato dal Quirinale per le intercettazioni legate all'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia. Un ricorso inammissibile secondo la magistratura, perchè "non si riesce a comprendere come si possa richiedere al pm di distruggere la documentazione delle registrazioni delle intercettazioni, quando il pm non ha un siffatto potere", si legge nella memoria depositata dal collegio difensivo alla Corte costituzionale. E inoltre il ricorso sarebbe infondato dal punto di vista della difesa delle prerogative presidenziali.
Sarebbero solo quattro le telefonate dell'ex ministro Nicola Mancino rivolte a Napolitano e intercettate dai magistrati. Tra le 9.295 conversazioni telefoniche complessivamente registrate sulle utenze del senatore Nicola Mancino - si legge ancora - dal 7 novrembe 2011 al 9 maggio 2012 soltanto 4 hanno riguardato sue conversazioni col presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Telefonate che peraltro non sono mai state trascritte. La polizia giudiziaria, infatti non ha effettuato, anche su disposizione della procura di Palermo, alcuna trascrizione delle conversazioni tra il senatore Mancino e il presidente della Repubblica le cui registrazioni sono tuttora custodite dalla procura. Negli atti si sottolinea inoltre che "le conversazioni con il presidente della Repubblica non hanno mai formato oggetto di deposito che determinasse la possibilità della conoscenza ad opera di qualsivoglia parte processuale".

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