martedì 7 agosto 2012

Olimpiadi: la delusione per Schwazer dopato dilaga su Facebook

Alex Schwazer

ROMA - La fan page ufficiale di Alex Schwazer su Facebook non risparmia critiche, anche feroci, al marciatore altoatesino, escluso dal Coni dalla squadra azzurra per doping. C'e' chi non gli perdona la figuraccia planetaria ("Il problema e' che hai fatto fare cattiva figura a tutti gli italiani"), chi chiede una confessione pubblica ("Non hai rispetto ne' per te, ne per i tuoi colleghi onesti, ne' per gli sportivi, ne' per i fan. Di' almeno pubblicamente che hai sbagliato") e chi non nasconde un'abissale delusione ("Da te non me lo sarei mai aspettato, delusione indescrivibile. L'ho sentito al tg olimpico e ho ricevuto una pugnalata, vergognati"). E ancora, chi ne fa una questione finanziaria ("Ridacci tutti i soldi che ti abbiamo pagato a Pechino!"), chi infine tende a generalizzare ("Io penso che questo atleta non sia l'unico, e' stato solo bischero a fasi beccare, ma a parer mio e' tutto marcio ed e' pieno di dopati in tutte le discipline"). Oltre ad attacchi duri e anche volgari, c'e' chi trova parole di conforto, anche se non sono in molti: "Anche i migliori possono sbagliare... forza... sei un grande campione", oppure "Ci sono errori ben piu' gravi. Ora deve trovare il coraggio di rifarsi perche' la cosa peggiore e' tradire se stessi. Ma una seconda chance si da a tutti". Solo gocce, pero', in un mare di profonda delusione e di insulti.
"Quando atleti, anche nella marcia, non hanno talento e fanno uso del doping questo mi fa incazzare. L'unica scorrettezza nello sport e' chi usa sostante dopanti. Ho sempre disprezzato chi si dopa. Bisogna fare sport con la convinti che anche senza doping si vince". Parlava cosi' fino a due anni fa Alex Schwazer in merito al doping. Lui, proprio lui, che nell'agosto 2008 vinse la 50 chilometri delle Olimpiadi di Pechino. Oggi, il marciatore altoatesino originario di Calice di Racines, un paesino tra le montagne sopra Vipiteno, difficilmente potra' confermare queste frasi.

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