sabato 4 agosto 2012

Consigliera comunale grillina a Genova arrestata per spaccio di droga



La vendeva nel suo bar. Immediatamente sospesa dal movimento 5 stelle

Diletta Botta
GENOVA - E' stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari di Genova, Massimo Cusatti, l'arresto di Diletta Botta, la consigliere municipale di 36 anni eletta nelle fila del Movimento Cinque Stelle. La donna era stata fermata mercoledì sera dagli agenti della squadra investigativa del commissariato Sestri dopo essere stata sorpresa con diversi grammi di droga all'interno del bar di cui è titolare, "Il solito posto", a Sestri Ponente.
Diletta Botta, che è difesa dall'avvocato Gianfranco Pagano, davanti al gip ha fatto parziali ammissioni circa il possesso della droga. Il giudice ha disposto che rimanga rinchiusa nella casa circondariale di Genova Pontedecimo. La Botto aveva all'interno del suo bar un bazar di droga tra cocaina, marijuana, ecstasy, hascisc e anche anfetamine, come la Mda, potente sostanza allucinogena e “sorella” della più conosciuta Mdma.. Il blitz dei poliziotti è scattato in seguito ad una articolata indagine antidroga. Le indagini sono partite dopo alcune segnalazioni da parte di residenti che avevano notato uno strano via vai da quel bar. Così, gli agenti la scorsa sera si sono presentati alle porte del locale. Ma quando la titolare li ha visti entrare, si è subito innervosita e ha iniziato a trafficare dietro il bancone.  Ipoliziotti, così, hanno iniziato a perquisire il bar, trovando un vero e proprio supermercato della droga: oltre sette grammi di cocaina, tre grammi di Mda, 13 di marijuana, e uno dihashish.
A dare forza all’accusa di spaccio, anche un bilancino di precisione, con tracce di stupefacenti e alcuni sacchetti della spesa con ritagli circolari, ritagli usati per confezionare le singole dosi.
Gli agenti hanno anche sequestrato 845 euro in contanti, con ogni probabilità frutto dell’attività di pusher. La donna, è emerso dai controlli, nell’intera giornata di mercoledì, aveva incassato poco più di 82 euro, come registrato dagli scontrini emessi. Se quella somma non dovesse essere il provento dello spaccio, allora per la titolare ci sarebbero altri guai. Avrà mica fatto del nero? Si sarà “dimenticata” di battere qualche scontrino?
Il locale adesso rischia anche la chiusura. I dirigenti del commissariato, infatti, chiederanno al questore Massimo Mazza di potere applicare il Testo unico sulla pubblica sicurezza: in quel locale si spaccia ed è frequentato da gente pericolosa? Allora si può decidere di abbassare le saracinesche per un periodo di tempo determinato.

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