martedì 14 agosto 2012

Alitalia: con WindJet ogni discorso è finito


ROMA - "Il dossier con Wind Jet non si può riaprire". Lo ha detto l'ad di Alitalia, Andrea Ragnetti, entrando al Ministero dell’economia, per l’incontro con il ministro Passera. "Con loro non c'é più nessuna possibilità di ricominciare alcun tipo di dialogo".
Ragnetti respinge ogni accusa rivolta in questi giorni ad Alitalia: "Soltanto un ingenuo - ha detto - può pensare che Alitalia abbia cercato scientemente di far fallire Wind Jet, che invece è fallita o fallirà semplicemente per cattiva capacità gestionale".
L'ad ha spiegato i motivi della rottura delle trattative: "Abbiamo trovato faticosamente, dopo settimane di lavoro durissimo per Alitalia, un accordo che però per l'ennesima volta Wind Jet non è riuscita ad onorare. Saremmo disponibili, sulla base di quell'accordo, ad andare avanti, ma il problema è che questa è un'azienda che non esiste neanche più, non ha nemmeno gli aerei. Francamente con loro - ha proseguito - non credo ci sia più nessuna possibilità di riavviare alcun tipo di dialogo. Parleremo ora con il ministro ma mi sembra davvero molto difficile". Ragnetti ha insistito quindi nella difesa del proprio operato: "Noi non abbiamo mai cambiato idea, ma niente di tutto ciò che avevamo richiesto si è avverato entro il 29 giugno. Faticosamente abbiamo trovato un nuovo accordo il 2 agosto, però non è stato rispettato neanche quello. A un certo punto la pazienza finisce". Secondo l'ad di Alitalia, Wind Jet è "un'azienda ridotta molto molto male. Lo abbiamo scoperto nei mesi, al ritmo di una scoperta al giorno". Adesso c'é solo "un avviamento commerciale e ci sono, spero, degli slot, anche se abbiamo scoperto che non tutti operano legalmente".
La riprotezione dei passeggeri Wind Jet e l'allestimento di voli speciali costa ad Alitalia perdite di 80 mila euro al giorno ha detto ancora Ragnett. "Operiamo in perdita - ha sottolineato - i costi che non recuperiamo per fare riprotezione sono di 80 mila euro al giorno".

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