mercoledì 7 marzo 2012

Quelle primarie un po’ così del Pd a Palermo: nel registro degli indagati due rappresentati di lista di Fabrizio Ferrandelli, il vincitore


PALERMO - Due rappresentanti di lista di Fabrizio Ferrandelli, vincitore delle contestate primarie del centrosinistra per il sindaco di Palermo, sono stati iscritti dalla Procura nel registro degli indagati per l'ipotesi di reati elettorali generici. I due indagati sono marito e moglie, Al vaglio, ma non ancora formalmente contestata dai Pm, le ipotesi di violenza privata e minacce.
  La Procura aveva aperto ieri, a seguito di alcune segnalazioni, un fascicolo sulla consultazione di coalizione svoltasi domenica scorsa, per verificare presunte anomalie. Sotto osservazione, in particolare, il seggio del quartiere Zen. Ieri i carabinieri avevano compiuto accertamenti e interrogatori, proprio con riferimento ai rappresentanti di lista dei quattro candidati e al personale che ha operato nel gazebo allestito allo Zen.
Gli scrutatori avrebbero segnalato la presenza di una donna che consegnava un euro agli elettori. Nell'indagine c'e' anche la disponibilità sospetta di schede elettorali da parte di alcune persone. Gli indagati sono Francesca Trapani e suo marito, entrambi rappresentanti della lista Ferrandelli nel gazebo dello Zen. 
Gli accertamenti della Procura sono relativi a una serie di ipotesi di reato, formulate dopo il rinvenimento di certificati elettorali delle primarie in casa dei due coniugi, assieme a una serie di deleghe per il ritiro degli stessi certificati elettorali. Anche se le primarie non sono considerate dalla legge come un'elezione avente valore di diritto pubblico, sono comunque all'attenzione della Procura perche' si collegano alle ammistrative del 6 e 7 maggio e quindi pongono rischi di manipolazione di quel voto.
  Sono state perquisite anche le abitazioni di alcune persone che hanno precedenti penali. I magistrati stanno valutando anche casi di consegna di denaro agli elettori che hanno partecipato alle primarie. Si tratta di cifre modestissime, nell'ordine di un'euro: il contributo che era richiesto per poter votare nei gazebo.
Fabrizio Ferrandelli, vincitore delle primarie del centrosinistra a Palermo, dopo la notizia che due suoi rappresentanti di lista sono stati indagati per reati elettorali generici. commenta: "So che sono state interrogate varie persone, in particolare quelle che operavano nel seggio dello Zen. Dico solo che li' ho preso piu' o meno gli stessi voti di Rita Borsellino. Se ci fosse stato qualcosa di strano, ne avrei presi molti di piu'".
  Ferrandelli ammette "l'amarezza per quanto sta accadendo, ma l'avevo messa in conto dopo il terremoto di domenica quando ho battuto sei partiti e un ex sindaco. Qualcosa doveva accadere...". Infine, un passaggio dedicato al suo 'grande accusatore', Leoluca Orlando che ha detto che non appoggera' mai Ferradelli: "Ha perso e questo suo accanirsi e' ridicolo”.

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