mercoledì 22 febbraio 2012

Una giornalista americana e un fotoreporter francese uccisi in un bombardamento a Homs, in Siria

Il bombardamento su Homs nel quale sono stati coinvolti e uccisi due giornalisti stranieri

Marie Colvin e Remi Ochlik, morti a Homs
DAMASCO - La giornalista americana Marie Colvin e il giornalista francese Remi Ochlik insieme ad altri reporter locali, hanno perso la vita durante i bombardamenti delle forze di Assad a Homs, in Siria. I reporter si trovavano in un centro stampa allestito dai militanti antiregime a Bab Amro, il quartiere assediato dai lealisti siriani dal 4 febbraio. Lo ha riferito la tv satellitare al-Jazeera, che ha citato alcuni attivisti.
Nel bombardamento sono rimasti feriti altri tre o quattro giornalisti occidentali. Diverse altre persone sono state uccise o ferite.Gli attivisti hanno detto che ci sono stati più di 40 morti, compresi Rami al-Sayed, che trasmettere immagini video in tempo reale da Homs utilizzate dai media di tutto il mondo.
La Colvin lavorava all'inglese "Sunday Times" come corrispondente di guerra, e aveva perso l'uso di un occhio in un attentato durante una missione in Sri Lanka. Remi Ochlik era un fotoreporter freelance ed aveva vinto da poco il primo premio del World Press Photo con una sequenza di 12 immagini intitolate "Battle for Libya".



Due giornalisti sempre in prima linea. L'americana Marie Colvin e il francese Remi Ochlik,avevano in comune la passione per il lavoro di inviato di guerra. E prestigiosi premi alle spalle.
Marie era nata 55 anni fa negli Stati Uniti, ma da molti anni risiedeva in Gran Bretagna dove lavorava per il Sunday Times. Negli ultimi 20 anni ha coperto come inviata molte guerre e rivolte, compresi i conflitti in Iraq, in Cecenia, l'Intifada palestinese e le violenze in Sri Lanka, dove nel 2001 rimase ferita gravemente da una scheggia di granata eci aveva rimesso l'occhio sinistro.
In quell'anno fu insignita del premio come miglior 'inviato estero dell'anno' della stampa britannica. Remi, 28 anni, fotografo free-lance per diverse testate tra cui Le Monde, Paris Match, Time Magazine e The Wall Street Journal, nel 2005 aveva anche creato la sua propria agenzia fotografica Ip3 Press. Nato a Thionville, nell'est della Francia, Ochlik ha coperto nel 2011 le rivoluzioni in Tunisia, Egitto e Libia. L'anno scorso ha vinto il Gran Prix Photo Jean-Louis Calderon per tre fotoreportage di guerra intitolati 'La caduta di Tripoli', 'Egitto piazza Tahir' e 'La rivoluzione dei gelsomini'. 



Lo scorso 10 febbraio, Ochlik era tra i vincitori del World Press Photo, il più prestigioso premio di fotogiornalismo, per una foto scattata in Libia durante la rivoluzione. Remy Ochlik, solo poche settimane fa, ricordava in un articolo sul settimanale Paris Mach, l'ultima giornata che aveva trascorso a Homs con il reporter francese Gilles Jacquier, anche lui ucciso in Siria lo scorso 11 gennaio.

Nessun commento: