lunedì 13 febbraio 2012

Le misure anticrisi in Grecia: 199 i sì in Parlamento, 74 i no, espulsi 40 parlamentari che avevano votato contro



ATENE - In un'Atene in fiamme, con 199 sì e 74 no il Parlamento greco ha approvato stanotte le nuove durissime misure di austerity che aprono la strada al nuovo prestito Ue da 130 miliardi. Espulsi 40 parlamentari che hanno votato contro. Scontri in piazza tra polizia e black bloc, che hanno dato fuoco a circa 20 edifici; una sessantina i feriti; decine gli arresti.
Ci sono  il taglio di 15.000 addetti nel settore pubblico, liberalizzazioni delle leggi sula lavoro e taglio dello stipendio minimo da 751 a 600 euro al mese, mandato per il negoziato con le banche per il taglio del debito. Il voto apre la strada a quei 130 miliardi, senza i quali la Grecia non potrebbe pagare il prossimo 20 marzo gli interessi sul debito, che ammontano a 14,5 miliardi. Ma anche alla possibilità di usufruire di 35 miliardi di prestiti dal fondo temporaneo salva-Stati Efsf, che andranno ad aggiungersi ai 4,5 miliardi dei ricavi dalle privatizzazioni e ai risparmi. 
Il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos ha detto che la questione non era "se alcuni stipendi e le pensioni saranno ridotte, ma se saremo in grado di pagare anche questi stipendi ridotti e pensioni". "Quando si deve scegliere tra male e peggio, si prenderà ciò che è male per evitare quel che è peggio," ha detto. La Grecia deve il salvataggio della rendere il suo successivo rimborso sul suo enorme debito sovrano
Il voto è giunto al termine di una giornata segnata dalle violenze, ma anche dalla protesta di decine di migliaia di persone di ogni settore della società greca contro i nuovi tagli nella piazza Syntagma ma anche altrove nel Paese. La situazione è precipitata attorno alle 17, una colonna di manifestanti attrezzati con passamontagna e maschere antigas, che issavano le bandiere rosse e nere degli anarchici (nessuno qui li chiama Black Bloc, ma si somigliano in tutto e per tutto), è arrivata lungo la centralissima via Stadiou e ha puntato diretta al cordone di polizia. E' stato il pandemonio, violentissimo, nel giro di pochi minuti. 
Battaglie corpo a corpo nella via dello shopping Ermou, fuochi in terra ovunque, scontri nella parte di Syntagma più lontana dal parlamento, fermate dei bus date alle fiamme in via Panepistimiou, bloccata da ogni sorte di oggetto, poi dato alle fiamme. I feriti, secondo fonti ospedaliere, sono stati una sessantina, tra dimostranti ed agenti. Non è stato precisato il numero degli arrestati, si parla di una quarantina di persone. Poi, gli incendi, mentre continuavano gli scontri nel centro cittadino.

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