mercoledì 18 gennaio 2012

Il marocchino che ha ucciso padre e figlia cinesi a Roma potrebbe essere stato anch'egli amazzato



ROMA  Non escludono l'ipotesi dell'omicidio gli inquirenti che indagano sulla morte di Mohammed Nasiri, il marocchino, ritenuto uno dei killer del cinese ucciso insieme con la figlia di nove mesi a Torpignattara, e trovato impiccato domenica scorsa in un casolare in via Boccea. Solo gli esami di autoptici e di laboratorio fugheranno ogni dubbio.


Il fascicolo aperto sulla vicenda è per il momento senza alcuna ipotesi di reato. Per stabilire se si sia trattato di un suicidio, di un'istigazione al suicidio o di un omicidio, il pm Luca Tescaroli, titolare degli accertamenti sulla morte del maghrebino, ha affidato una serie di consulenze per chiarire la dinamica della morte di Nasiri. L'autopsia sarà eseguita oggi da Paolo Procaccianti, il medico legale dell'università di Palermo che eseguì l'accertamento autoptico su Giovanni Falcone e Francesca Morvillo. Questa sera, tuttavia, il cadavere sarà sottoposto ad una tac "total body". Sul corpo di Nasiri non sono state trovate tracce evidenti di violenza, ma sulla guancia sinistra è stata riscontrata una ferita. Accertamenti tecnici saranno curati anche dai carabinieri del Ris ai quali il magistrato ha affidato l'incarico di individuare tracce genetiche e digitali sui reperti trovati nel casolare, tra questi uno sgabello ed alcune bustine di veleno per topi trovati vicino al cadavere, e di compararle con quelle prelevate dai reperti recuperati a Torpignattara dopo la rapina a Zhou Zheng. Il magistrato ha anche incaricato i carabinieri del nucleo investigativo di sentire il titolare della ferramenta che avrebbe venduto una corda a Nasiri e di mostrargli una foto del marocchino per accertare se lo riconosce.

Nessun commento: